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Progetto
Ovidio - database
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autore
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brano
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Cicerone
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De Natura Deorum III,51
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originale
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[51] Illa autem, Balbe, quae tu a caelo astrisque ducebas, quam longe serpant, non vides: solem deum esse lunamque, quorum alterum Apollinem Graeci, alteram Dianam putant. Quod si luna dea est, ergo etiam Lucifer ceteraeque errantes numerum deorum optinebunt; igitur etiam inerrantes. Cur autem arci species non in deorum numero reponatur; est enim pulcher et ob eam speciem, quia causam habeat admirabilem, Thaumante dicitur Iris esse nata. Cuius si divina natura est, quid facies nubibus; arcus enim ipse e nubibus efficitur quodam modo coloratis; quarum una etiam Centauros peperisse dicitur. Quod si nubes retuleris in deos, referendae certe erunt tempestates, quae populi Romani ritibus consecratae sunt. Ergo imbres, nimbi, procellae, turbines dei putandi; nostri quidem duces mare ingredientes inmolare hostiam fluctibus consuerunt.
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traduzione
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51. Quanto alla considerazione che tu, Balbo, traevi dal cielo e dagli astri non ti accorgi quanto rischiano di
portarti lontano? Tu sostieni che il sole ? un dio e cos? pure la luna e che al primo di questi due astri i Greci danno il
nome di Apollo e al secondo quello di Diana. Ma se la luna ? una dea Lucifero e tutte le altre stelle erranti rientreranno
nel novero degli d?i e cos? pure le stelle fisse. Perch? allora non porre fra gli d?i anche la figura dell'arcobaleno? Bello ?
il suo aspetto e appunto per questo, quasi a significare ch'esso ? provocato da una causa che desta stupore, ? detto figlio
di Taumante.
Ora, se l'arcobaleno ? un dio, che farai con le nubi? E' un fatto che l'arcobaleno ? costituito dalle nubi assumenti
determinati colori : e si dice che una di esse abbia generato i centauri. Ma divinizzare le nubi significa divinizzare i
fenomeni meteorologici consacrati nei rituali del Popolo Romano e di conseguenza le piogge, le bufere, le tempeste, gli
uragani saranno da considerarsi alla stregua di altrettante divinit?: del resto i nostri comandanti quando si mettono in
mare sono soliti immolare una vittima ai flutti.
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